Dott. Riccardo Di Raimondo
Gengive che sanguinano? Attenzione ai primi segni della parodontite

Salute e benessere

Gengive che sanguinano? Attenzione ai primi segni della parodontite

Salute e benessere |  2/agosto/2025 |  Letto 367 volte

Quando ci laviamo i denti o passiamo il filo interdentale, può capitare di vedere una traccia di sangue. Spesso non gli diamo peso, pensando sia solo un piccolo fastidio passeggero. Eppure, il sanguinamento gengivale è uno dei primi campanelli d’allarme di una malattia molto più seria e silenziosa: la parodontite.
In questo articolo ti aiuterò a riconoscere i segnali iniziali di questa patologia, capire perché è importante non sottovalutarli e quali sono le soluzioni per intervenire in tempo.

Cos'è la parodontite?
La parodontite, conosciuta anche come piorrea, è una malattia infiammatoria cronica che colpisce i tessuti di supporto del dente: gengiva, osso alveolare e legamento parodontale. Se trascurata, può portare alla perdita dei denti, anche in assenza di carie.
Si tratta di una condizione molto più diffusa di quanto si pensi. Secondo i dati epidemiologici, quasi il 50% degli adulti sopra i 35 anni mostra segni di malattia parodontale. E nella maggior parte dei casi, non se ne accorge fino a quando non è troppo tardi.

Gengivite e parodontite: qual è la differenza?
Tutto inizia da un’infiammazione superficiale, chiamata gengivite. È una condizione reversibile, causata principalmente dall’accumulo di placca batterica lungo il margine gengivale. Le gengive appaiono arrossate, gonfie, e tendono a sanguinare facilmente.
Se non trattata, la gengivite può evolvere in parodontite, dove l’infezione si estende in profondità, colpendo l’osso che sostiene i denti. A questo punto il danno diventa irreversibile, e si può arrivare a mobilità dentale, retrazione gengivale e perdita di elementi dentari.

I primi segni da non ignorare
Ecco i segnali iniziali più comuni che meritano attenzione:
•    Sanguinamento gengivale durante spazzolamento o spontaneamente
•    Alitosi persistente, nonostante una buona igiene orale
•    Gengive arrossate, gonfie o dolenti
•    Sensazione di fastidio durante la masticazione
•    Retrazione gengivale: i denti sembrano più “lunghi”
•    Accumulo di placca o tartaro visibile tra dente e gengiva
•    Sensibilità al freddo per esposizione della radice

Anche solo uno di questi sintomi dovrebbe spingerti a prenotare una visita di controllo. La parodontite non è una condizione che passa da sola.

 

Le cause principali

La parodontite ha origine multifattoriale, ma la causa principale è sempre la stessa: l’accumulo di placca batterica non rimosso correttamente con l’igiene domiciliare. Da qui si innesca un processo infiammatorio che, nel tempo, compromette la stabilità del dente.

Altri fattori che aumentano il rischio di sviluppare parodontite:
•    Fumo di sigaretta
•    Predisposizione genetica
•    Diabete non controllato
•    Stress cronico
•    Carenze nutrizionali
•    Squilibri ormonali (gravidanza, menopausa)
•    Malocclusioni o protesi incongrue

 

I rischi di ignorarla
La parodontite non causa dolore nelle fasi iniziali, e questo la rende particolarmente insidiosa. Quando iniziano a comparire mobilità dentale o ascessi, spesso l’osso è già stato compromesso in modo importante. 

Oltre al danno locale, oggi sappiamo che la parodontite è associata a patologie sistemiche come:
•    Malattie cardiovascolari
•    Diabete mellito
•    Problemi in gravidanza
•    Artrite reumatoide
•    Malattie respiratorie croniche


Curare la salute delle gengive non significa solo salvare i denti, ma anche prendersi cura dell’intero organismo.

Diagnosi precoce: la chiave per salvare i denti

La buona notizia? La parodontite può essere intercettata e trattata prima che provochi danni irreversibili. E tutto parte da una visita specialistica parodontale.


Durante la visita:
•    Si esegue un sondaggio parodontale con una sonda millimetrata
•    Si valuta la presenza di tasche gengivali patologiche
•    Si richiedono, radiografie per valutare la perdita ossea
•    Si stila un piano terapeutico personalizzato


Come si cura?

Il trattamento varia a seconda della gravità, ma generalmente include:

1. Terapia causale non chirurgica
•    Igiene professionale profonda (rimozione tartaro sopra e sottogengivale)
•    GBT (Guided Biofilm Therapy) con Airflow e Perioflow
•    Istruzioni personalizzate per l’igiene orale a casa
•    Terapie complementari (gel antibatterici, irrigazioni)

2. Terapia chirurgica (nei casi avanzati)
•    Chirurgia parodontale rigenerativa
•    Chirurgia resettiva o accesso alle tasche profonde
•    Rigenerazione ossea guidata (GBR) e/o chirurgia plastica parodontale

 

Come prevenirla?

La prevenzione è la strategia più efficace per evitare la parodontite, ed è alla portata di tutti. Ecco alcune abitudini da mantenere:

  • Lavare i denti almeno 2 volte al giorno per 2 minuti
  • Usare filo interdentale o scovolini ogni sera
  • Eseguire sedute di igiene professionale regolari (ogni 4 - 6 mesi)
  • Smettere di fumare
  • Controllare patologie sistemiche come il diabete e le malattie cardiovascolari
  • Prenotare visite parodontali periodiche con il tuo dentista

Non aspettare i sintomi gravi
La parodontite è una malattia silenziosa ma progressiva. Spesso non dà dolore, ma nel tempo può causare danni gravi e permanenti. Se noti gengive che sanguinano, alito cattivo o sensibilità insolita, non aspettare.

Il Dott. Riccardo Di Raimondo è specialista in Parodontologia e Implantologia e si occupa ogni giorno di diagnosi precoce e trattamento parodontale, con protocolli personalizzati e tecnologie minimamente invasive per mantenere i denti naturali il più a lungo possibile.

Hai notato uno di questi sintomi?
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Una visita può fare la differenza tra salvare i tuoi denti o doverli sostituire con un impianto.

La prevenzione parte da te.

 


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