Dott. Riccardo Di Raimondo
Apicectomia

Trattamento

Apicectomia

Apicectomia: Quando salvare un dente devitalizzato è ancora possibile

Un dente che ha già subito una devitalizzazione può, in alcuni casi, continuare a dare problemi. Infezioni ricorrenti, gonfiori o dolore persistente possono indicare la presenza di un’infiammazione cronica alla radice. Quando la terapia canalare non è più sufficiente, l’apicectomia rappresenta l’unica possibile soluzione chirurgica efficace per risolvere il problema alla radice ed evitare l’estrazione del dente.

Cos’è l’apicectomia?
L’apicectomia è un intervento di microchirurgia che consiste nella rimozione dell’apice (cioè la punta) della radice del dente, insieme al tessuto infetto che lo circonda. Viene eseguita quando un’infezione periapicale persiste nonostante una corretta devitalizzazione o un ritrattamento canalare.
Lo scopo è eliminare il focolaio infettivo in modo mirato, senza dover ricorrere all’estrazione del dente. È una procedura conservativa, indicata quando si vuole salvare un dente compromesso ma ancora potenzialmente mantenibile.

Quando è indicata?
L’apicectomia viene proposta in situazioni specifiche, tra cui:

  • Infezioni croniche all’apice radicolare (granulomi, cisti, ascessi ricorrenti)
  • Fallimento della terapia endodontica tradizionale o impossibilità di rifarla
  • Presenza di perni metallici che impediscono il ritrattamento canalare
  • Fratture apicali, strumenti fratturati o deviazioni anatomiche
  • Presenza di lesioni periapicali persistenti rilevate tramite radiografie 

Come si svolge l’intervento?
L’intervento dura in media 30–45 minuti e consente, nella maggior parte dei casi, di preservare il dente senza ulteriori complicanze. Viene eseguito in anestesia locale, ed è generalmente rapido e ben tollerato. La procedura si articola in diverse fasi:

  1. Valutazione radiografica o TAC 3D per pianificare l’accesso e la zona da trattare
  2. Incisione gengivale e sollevamento di un piccolo lembo per accedere all’osso
  3. Rimozione dell’apice radicolare (generalmente 3-4 mm) e del tessuto infetto (cisti o granulomi apicali)
  4. Pulizia accurata della zona e, se necessario, otturazione retrograda del canale con materiali biocompatibili
  5. Sutura e rilascio di istruzioni per il post-operatorio

Cosa aspettarsi dopo l’apicectomia?
Nei giorni successivi è normale avvertire un po’ di gonfiore o lieve fastidio, facilmente gestibili con antinfiammatori e ghiaccio locale. La guarigione è generalmente rapida e completa entro pochi giorni.
Per garantire il successo a lungo termine, è importante:

  • Seguire scrupolosamente le istruzioni post-operatorie
  • Evitare sforzi e traumi sulla zona trattata
  • Mantenere una corretta igiene orale
  • Effettuare i controlli periodici consigliati

Apicectomia: Un’alternativa all’estrazione
L’apicectomia è spesso l’ultima possibilità per salvare un dente che, altrimenti, verrebbe estratto. Se eseguita in modo corretto e in assenza di controindicazioni, ha una percentuale di successo elevata e consente di evitare soluzioni più invasive come ponti o impianti.
Il Dott. Riccardo Di Raimondo esegue questo tipo di intervento con tecniche microchirurgiche avanzate, strumenti ad alta precisione e materiali biocompatibili di ultima generazione, con risultati predicibili e riducendo il post-operatorio al paziente.

 

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